I nostri viaggi › Val Trebbia - Maggio '10

Gita in Val Trebbia

Nel ponte dell’1 maggio ci siamo organizzati un bellissimo itinerario che ci trasportava nella accogliente Ligura. Come da “progetto” l’itinerario è stato ben pianificato dal nostro presidente Jhonny: un po’ da km di autostrada per raggiungere ovviamente più velocemente la magica e mistica Val Trebbia. A metà mattinata dopo aver concluso il tratto dovuto di autostrada (strano ma vero sbagliando qualche raccordo e/o svincolo… e questa volta Pollicino non centra!) ci siamo fermati per una sosta di rifornimento sia per la moto che per noi perché dopo poco ci avrebbero aspettato tante belle curve. Sgranchiti le gambe incominciamo ad entrare uno ad uno nel bar, ci smontiamo tutta l’armatura e tra un’ordinazione e l’altra incominciamo a socializzare con il proprietario del bar: romagolo e motociclista… simpaticissimo!!  Lo ascoltavamo mentre ci raccontava tutti i vari punti belli, pericolosi e controllati della val Trebbia, ma man mano che continuava ci descriveva questa valle come un inferno, come la tana del lupo e noi tanti piccoli agnelli al macello… piena di controlli delle forze dell’ordine pronti a toglierci punti dalla patente e sequestrarci le nostre amate motociclette. Ci aveva maltrattato psicologicamente. Molto ma molto sconcertati, impauriti, avviliti e con andatura scooter ci incamminiamo nei meandri della Val Trebbia: dopo 1Km vediamo la prima pattugglia, dopo 10 km circa ne vediamo un’altra e quindi tutti con un unico pensiero: il nostro amico barista aveva ragione, non torniamo più a casa con la patente sana!! Proseguendo non abbiamo più incrociato nessun controllo e con tranquillita ci siamo gustati il paesaggio e abbiamo pennellato le belle curve che ci offriva la Liguria.

Fermati 5min in un a piazzola al bordo strada per riprenderci un po, abbiamo sentito arrivare un nostro collega motociclista in galleria a “scannellare” con il proprio bolide: forse questa botta di vita, forse la nostra voglia di divertirci ci ha scrollato di dosso quella paura che ci ha infuso il nostro amico barista e l’ultimo pezzo ragazzi l’abbiamo fatto come dicevamo noi… diciamo con un passo un po più da moto e meno da scooterone. Arrivati in albergo ci siamo dedicati a esplorare il paese e a rilassarci in riva al mare con un venticello un po troppo freschetto per la stagione. Nel pomeriggio tardo le coppie si sono ritirate in branda per riposare e coccolarsi, mentre Angelo e Nicola si sono rifugiati in un’ enoteca approfittando dell’orario per dedicarsi a un buon aperitivo. Abbiamo concluso la giornata più tardi tutti insieme a cena seduti a un tavolo di un ristorante pasteggiando con pesce e vinello bianco.

Il giorno dopo non prometteva nulla di buono: il cielo era abbastanza coperto. Dopo un abbondante colazione ci siamo ritrovati al parcheggio dell’albergo tutti intutati con l’aggiunta della tuta antiacqua: dopo mezz’ora circa dalla partenza purtroppo ha incominciato ha piovere, ma nemmeno la pioggia ci ha fermato. Con nebbia, visiera appannata, pioggia ci siamo fatti il passo Bracco e il Passo Cento Croci: molto belli e pieni di curve …ma chissà come sarebbe stato il tutto con una bella giornata di sole.

Piano piano la strada si stava raddrizzando e per nostra fortuna anche asciugando. Verso le 13:30 abbiamo fatto una sosta in un piccolo ristorante: ovviamente per guardare la gara della moto GP e  già che c'eravamo abbiamo anche pranzato. Come all'andata anche nel ritorno, per velocizzare i tempi di rientro, abbiamo preso l'autostrada e sinceramente ragazzi da raccontare c'è ben poco. Anche questa avventura di 600km stava giungendo al termine e come ogni volta la passione per la moto, la buona compagnia è stato il cocktel perfetto per passare questi due giorni insieme.